Il mare e la sua importanza, l’inquinamento e la sua forza distruttiva

Il mare ha un ruolo fondamentale per la nostra esistenza e per la salute dell’intero Mondo. Rappresenta l’origine della vita sulla Terra, regola il clima, produce la maggior parte dell’ossigeno, rende il Mondo abitabile e nutre gran parte della popolazione umana. Ora questo stesso mare è molto malato e la responsabilità è anche nostra!

L’inquinamento che l’uomo ha prodotto e accumulato in decenni e decenni di storia, ormai ha danneggiato la salute del mare in modo mai visto prima, ha rovinato il suo habitat e addirittura ha cambiato il clima mondiale.

Il problema quindi riguarda l’intera popolazione terrestre. Nel Mondo esiste un’unica grande distesa d’acqua che ricopre il 71% del pianeta. Anche se non è facile da comprendere, l’oceano è uno solo, indiviso, senza interruzioni, completamente collegato e convenzionalmente suddiviso in quattro grandi bacini: Pacifico, Atlantico, Indiano e Artico[1]. Questa unicità implica che l’inquinamento marino, prodotto da qualunque tipo di materiale inquinante, possa circolare con facilità da un capo all’altro della Terra[2]. In pratica l’intero globo oggi è sommerso dai rifiuti, la maggior parte dei quali è di plastica.

«Se non cambieremo il modo in cui produciamo e usiamo la plastica, ci sarà più plastica che pesce nei nostri oceani entro il 2050. Dobbiamo impedire che la plastica entri nell’acqua, nel cibo e persino nel corpo. L’unica soluzione a lungo termine è ridurre i rifiuti, riciclando e riutilizzando di più. Si tratta di una sfida che i cittadini, l’industria e i governi devono affrontare insieme[..]. Dobbiamo investire in nuove tecnologie innovative che garantiscano la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, mantenendo al contempo la competitività della nostra industria»[3]. È quanto ha dichiarato Frans Timmermans, responsabile per lo sviluppo sostenibile della Commissione Europea durante la riunione plenaria del Parlamento a Strasburgo, il 16 Gennaio 2018, per sviluppare una strategia contro i materiali plastici che stanno invadendo il pianeta.

I dati sull’inquinamento del mare parlano da sé: il 90 per cento dei detriti inquinanti presenti nelle spiagge è costituito da plastica[4]. Già nel 2002 a livello globale la plastica rappresentava il 60-80 per cento di tutti i rifiuti marini [5]. Non esiste, però, un dato numerico che con certezza rappresenti il volume totale di plastica presente negli oceani di tutto il mondo, perché risulta impossibile poter calcolare nell’immensa vastità del mare la quantità dei rifiuti. Le valutazioni, infatti, sono stimate in base a diversi livelli di calcolo[6] e per questo vi è una grande disparità dei quantitativi.

Una delle ipotesi più recenti è quella calcolata nel 2016 dalla fondazione Ellen MacArthur [7] l’istituzione leader nel mondo per lo sviluppo dell’economia circolare, che ha contato oltre 165 milioni di tonnellate di plastica in mare. Un modello teorico quantitativo del 2014 ha stimato 5.250 miliardi di pezzi di rifiuti plastici, del peso di 268.940 tonnellate, che galleggiano nei mari di tutto il pianeta. Un dato, però, che non ha tenuto in considerazione le plastiche presenti sui fondali o sulle spiagge[8].

 

Studi del 2015 hanno computato circa 600mila tonnellate di plastica fluttuante nei primi quindici centimetri di acqua, quantitativi che corrispondono a più di 50mila miliardi di pezzi di plastica[9].

Le cifre continuano a crescere, ormai i detriti plastici si trovano ovunque, dalla superficie ai fondali più profondi del mare. Da un’indagine condotta da due ricercatori italiani[10] è emerso che non esiste nemmeno più una spiaggia al mondo che non sia contaminata dalla plastica.

Già nel 2010 erano presenti tra gli 4,8 e i 12,7 milioni di tonnellate di plastica riversate nell’oceano da 192 Paesi costieri[11]. Ora si parla di 8 – 12 milioni di tonnellate[12] di plastica scaricate in mare ogni anno[13]. Numeri esorbitanti, tanto che per poterli comprendere è meglio paragonarli all’immagine di un grosso camion di rifiuti che ogni minuto riversa il suo intero carico in mare[14]. Pensiamo a questa immagine e moltiplichiamola per tutti i minuti che abbiamo in un giorno, 1440, e poi per i 365 giorni che abbiamo in un anno e l’idea può cominciare a prendere forma nella nostra mente.

Secondo l’indagine “Plastic waste inputs from land into the ocean “[15] se le strategie di gestione dei rifiuti dovessero rimanere invariate, la quantità di plastica che entrerà negli oceani aumenterà di dieci volte entro il 2025.

 

[1] Unesco – Report Unesco. Ocean Litteracy for all. Published by the United Nations Educational, Scientif &Cultural Organization 2017.

[2] http://www.oceanliteracyitalia.it/che-cosa-e-locean-literacy/sette-principi/la-terra-ha-un-unico-grande-oceano-con-diverse-caratteristiche/9

[3] http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-5_en.htm  (gennaio 2018-consultato giugno 2018)

[4] Pasternak, G., Zviely, D., Ribic, C. A., Ariel, A. & Spanier, E. Sources, composition and spatial distribution of marine debris along the Mediterranean coast of Israel. Mar. Poll. Bull. 114, 1036–1045 (2017).

[5] Derraik, J. G. B. The Pollution of the Marine Environment by Plastic Debris: A Review. Mar. Pollut. Bull. 44, 842–852 (2002).

[6] Greenpeace Un_Mediterraneo_pieno_di_plastica. Ricerca sull’inquinamento marino derivante dalla plastica, impatti e soluzioni (2017).

[7] Ellen MacArthur Foundation – The new plastics economy rethinking the future of plastics (2016).

[8] Eriksen, M., Lebreton, L. C. M., Carson, H. S., Thiel, M., Moore, C. J., Borerro, J. C., Galgani, F., Ryan, P. G., Reisser, J. ‘Plastic Pollution in the World’s Oceans: More than 5 Trillion Plastic Pieces Weighing over 250,000 Tons Afloat at Sea.’ PLoS ONE 9(12): e111913. doi: 10.1371/ journal. pone.0111913 (2014).

[9] Van Sebille, E., Wilcox, C., Lebreton, L., Maximenko, N., Hardesty, B., van Franeker, J., Eriksen, M., Siegel, D., Galgani, F. & Law, K. ‘A global inventory of small floating plastic debris.’ Environ. Res. Lett. 10, 124006 (2015).

[10] Aliani, S., Griffa, A., Molcard, A., 2003. Floating debris in the Ligurian sea, North Western Mediterranean. Marine Pollution Bulletin 46, 1142-1149.

[11] Jambeck, J. R., Geyer, R., Wilcox, C., Siegler, T. R., Perryman, M., Andrady, A., Narayan, R. & Law, K. L. Plastic waste inputs from land into the ocean. Science 347, 768–771 (2015).

[12] http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/focus_energia/2018/05/04/plastica-ogni-anno-8-mln-di-ton-di-rifiuti-arrivano-negli-oceani_14613677-d1d4-40c3-b084-5c1c04201219.html (consultato giugno 2018)

[13] https://www.youtube.com/watch?v=6zrn4-FfbXw (consultato giugno 2018)

[14] https://www.facebook.com/worldrise/videos/934719606688465/ – Maria Sole Bianco, Wordrise (giugno 2018 – consultato giugno 2018)

[15] Jambeck, J. R., Geyer, R., Wilcox, C., Siegler, T. R., Perryman, M., Andrady, A., Narayan, R. & Law, K. L. Plastic waste inputs from land into the ocean. Science 347, 768–771 (2015).

 

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